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Comunicato stampa ,  13.5.2025

Risultati del sondaggio di Generali:

Le svizzere e gli svizzeri sono finanziariamente poco preparati a un’incapacità di guadagno

  • Solo quasi il 19% dichiara di avere un’assicurazione nel caso in cui non sia più in grado di esercitare la propria professione per motivi di salute
  • Il 17% delle persone intervistate presume che in caso di incapacità di guadagno dovrà vivere perfino al di sotto del livello di sussistenza
  • Le malattie psichiche sono la causa più frequente di incapacità di guadagno, molto più degli infortuni

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Comunicato stampa, 13.5.2025 PDF 0,2 Mb
Grafica, 13.5.2025 PDF 0,3 Mb

Adliswil – Basta un attimo di disattenzione e si verifica un infortunio. Improvvisamente non si può più lavorare. Oppure per una grave malattia fisica o psichica si perde o si deve lasciare il lavoro. Eventi di questo tipo colgono le persone alla sprovvista e possono tradursi in difficoltà finanziarie permanenti. Incapacità di guadagno significa, infatti, essere impossibilitati in tutto o in parte a svolgere un’attività lavorativa temporaneamente o a lungo termine. Viene così a mancare il reddito stabile che fino a quel momento ha garantito il tenore di vita di una persona o di un’intera famiglia.

In un sondaggio a cui hanno partecipato 1016 persone, Generali mostra come le svizzere e gli svizzeri affrontano questo delicato argomento e come valutano la propria situazione personale in un caso del genere. In tale contesto emergono soprattutto le seguenti domande: dispongo di una copertura sufficiente per far fronte a un caso come questo? Le risorse finanziarie saranno sufficienti per me o la mia famiglia se non sarò più in grado di svolgere la mia professione? E queste domande non valgono solo per le persone con gli introiti maggiori.

Solo quasi il 19% ha una copertura sufficiente contro l’incapacità di guadagno

Benché il 92% ritenga che in caso di incapacità di guadagno dovrebbe fare i conti con una riduzione anche consistente del budget, solo il 19% è assicurato contro le conseguenze finanziarie di una tale situazione. Questo 19% si aspetta di poter mantenere il proprio tenore di vita pressoché invariato. Tre quarti di loro riceverebbero una rendita mensile grazie alla copertura della loro assicurazione. Prima di stipularla, due terzi si sono avvalsi della consulenza di una persona esperta del settore.

Tre quarti delle persone intervistate ritengono che il rischio di incapacità di guadagno sia ammortizzato dall’assicurazione di invalidità obbligatoria per il personale dipendente. In caso di incapacità di guadagno, il 44% si affida al sistema di assicurazione obbligatoria. Il 39% di tutte le persone intervistate ha incluso nella propria assicurazione anche l’indennità in caso di decesso (assicurazione di rischio sulla vita). Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti uomini con un reddito elevato, che in questo modo tutelano la propria famiglia.

Valutazione dell’incapacità di guadagno: differenze talvolta notevoli in base a età, istruzione e situazione lavorativa

In Svizzera, il 17% delle persone, ossia una su sei, ritiene molto elevato il rischio di incorrere in un’incapacità di guadagno. Tra le lavoratrici e i lavoratori indipendenti la quota sale addirittura a una su due. Vi sono differenze anche tra le fasce d’età: i giovani tra i 18 e i 34 anni hanno meno paura della disoccupazione e solo uno su dieci ritiene molto alto il rischio di incapacità di guadagno. Al contrario, tra coloro che hanno più di 50 anni la consapevolezza del rischio di incapacità di guadagno è molto maggiore (24%). Anche il livello di istruzione influisce: più le persone sono istruite, ad esempio laureate, meno si preoccupano dell’incapacità di guadagno, forse per il fatto che tendono a svolgere lavori meno a rischio, come attività d’ufficio.

Le malattie psichiche sono la causa più frequente di incapacità di guadagno, molto più degli infortuni

Alla domanda su quali cause, a loro parere, possano portare a un’incapacità di guadagno, il 91% ha risposto indicando malattie fisiche e l’88% malattie psichiche. Ben il 93% ritiene addirittura che gli infortuni siano la causa più probabile di invalidità e il 46% indica semplicemente il progredire dell’età come motivo alla base dell’incapacità di guadagno.

Le cifre reali delineano però un quadro diverso: secondo la Statistica AI dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali UFAS, in oltre la metà dei casi l’invalidità, ossia un’incapacità di guadagno permanente, è dovuta a malattie psichiche (52%). Quasi un terzo è da ricondurre ad altre malattie (30%) e il 12% a infermità congenite. Solo nel 6% dei casi la causa dell’invalidità è un infortunio.

Un’incapacità di guadagno improvvisa spesso comporta limitazioni in termini di tenore di vita

Le persone intervistate non si dimostrano particolarmente ottimiste riguardo a un’incapacità di guadagno imprevista: solo l’8% ritiene di poter mantenere il proprio tenore di vita, mentre il 39% dovrebbe limitare leggermente le spese e il 36% dovrebbe ridurre le uscite in misura considerevole. Il 17% teme addirittura di dover condurre una vita al di sotto del livello di sussistenza.

Decesso: il venir meno del reddito principale o la scomparsa della persona che si occupava maggiormente dei familiari grava sulle finanze della famiglia

Inoltre, anche il decesso della o del partner può comportare grandi difficoltà, soprattutto di natura finanziaria. Se la persona con il reddito principale di una famiglia con figli muore, si pone spesso la questione se il genitore superstite sia in grado di provvedere al sostentamento della famiglia, continuando ad esempio a pagare affitti o ipoteche. Lo stesso vale in caso di decesso della persona che, fino al verificarsi della disgrazia, si è occupata in misura maggiore dei figli.

Anche in questo caso, ad esempio, è necessario trovare una nuova soluzione finanziaria per far fronte alla loro assistenza. Secondo il sondaggio di Generali, in caso di decesso della o del partner il 16% stima di dover ridurre drasticamente le proprie spese, mentre il 46% di dover tirare leggermente la cinghia. Solo il 39% pensa di poter continuare a vivere esattamente come prima.

Sfide finanziarie e psichiche in caso di incapacità di guadagno

In caso di improvvisa incapacità di guadagno, all’incertezza finanziaria si aggiungono anche stress e disagi psichici. I tempi lunghi per la constatazione o il riconoscimento formale dell’incapacità di guadagno da parte degli uffici metterebbero a dura prova il 77% delle persone intervistate. Il 69% immagina di dover affrontare delle difficoltà economiche nel periodo tra la fine del rapporto di lavoro e la fruizione di un’eventuale indennità per incapacità di guadagno. Quasi la stessa percentuale (67%) indica perdite finanziarie dovute al calo degli introiti mensili. Anche i problemi sociali e psichici dovuti alla perdita della capacità di guadagno sono fonte di preoccupazione per il 66%.

In situazioni di emergenza molte persone possono fare affidamento sul proprio ambiente sociale

Il 21% delle persone intervistate ha dichiarato di essersi dimostrato disponibile in passato nei confronti delle persone della propria cerchia privata o professionale che hanno dovuto affrontare un’incapacità di guadagno e di averle sostenute soprattutto parlando con loro e aiutandole con le candidature, la compilazione di moduli, l’assistenza ai bambini e anche a livello finanziario.

 

Profilo dello studio

L’indagine è stata condotta dalla società di ricerche di mercato Bilendi sotto forma di sondaggio online e ha coinvolto 1016 persone dall’11 al 15 aprile 2025.

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